Ibrida, festival delle arti intermediali, nasce nel 2015 allo scopo di indagare e divulgare le produzioni e le ricerche più recenti nell’ambito dell’audiovisivo sperimentale (videoart, found footage, meta-cinema, animazione 2D e 3D, ecc.), accogliendo in maniera del tutto naturale al suo interno anche la performance art e la musica elettronica. Ibrida fiorisce dai semi di Re/Azione e dal 2016 si sviluppa in più giornate all’interno della Fabbrica delle Candele e altri spazi della città di Forlì, dopo l’interesse dimostrato dal pubblico e dagli addetti ai lavori.
"La società dello spettacolo ha vinto. Il simulacro ha sostituito definitivamente la realtà. Inutile opporsi. La coltre virtuale della simulazione è calata sulle nostre vite e sugli oggetti che la arredano; non resta che esprimere il proprio disincanto, la propria disillusione, utilizzando i codici e i cliches mediatici per esasperarli in opere che esprimono, di volta in volta, un nichilismo radicale, quasi disperato, o un ironico avvertimento attraverso il quale far sapere che non si è più preda delle manipolazioni, ma attivi protagonisti della manipolazione stessa. L’evoluzione del software permette ormai ogni sorta di ricombinazione semantica, di linguaggio e di genere, liberando l’immaginario artistico da ogni costrizione categoriale. Mentre Internet assume il ruolo di inconscio tecnologico diffuso, l’artista conserva la prerogativa dell’invenzione di nuovi mondi, di scovare alternative visionarie o parodiare l’esistente, insistendo sulla percezione e le relazioni umane come aspetti fondamentali dell’esperienza."
Ibrida festival è a cura di Vertov Project, con la direzione artistica di Francesca Leoni e Davide Mastrangelo e la collaborazione critica di Piero Deggiovanni.
"La società dello spettacolo ha vinto. Il simulacro ha sostituito definitivamente la realtà. Inutile opporsi. La coltre virtuale della simulazione è calata sulle nostre vite e sugli oggetti che la arredano; non resta che esprimere il proprio disincanto, la propria disillusione, utilizzando i codici e i cliches mediatici per esasperarli in opere che esprimono, di volta in volta, un nichilismo radicale, quasi disperato, o un ironico avvertimento attraverso il quale far sapere che non si è più preda delle manipolazioni, ma attivi protagonisti della manipolazione stessa. L’evoluzione del software permette ormai ogni sorta di ricombinazione semantica, di linguaggio e di genere, liberando l’immaginario artistico da ogni costrizione categoriale. Mentre Internet assume il ruolo di inconscio tecnologico diffuso, l’artista conserva la prerogativa dell’invenzione di nuovi mondi, di scovare alternative visionarie o parodiare l’esistente, insistendo sulla percezione e le relazioni umane come aspetti fondamentali dell’esperienza."
Ibrida festival è a cura di Vertov Project, con la direzione artistica di Francesca Leoni e Davide Mastrangelo e la collaborazione critica di Piero Deggiovanni.
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IBRIDAFESTIVAL.IT
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